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La sensibilità riguardo alla violenza di genere è indubbiamente cresciuta molto in Italia negli ultimi mesi.

La Fondazione Marco Vigorelli ha voluto contribuire all’organizzazione di una giornata in Senato dedicata ad approfondire questo tema. Lo abbiamo fatto secondo la nostra identità ovvero cercando vie interpretative e buone pratiche che permettano di lavorare a una risposta riguardo ad una questione molto vasta e complessa, che evidentemente non si può risolvere mediante polarizzazioni e slogan.

La prospettiva offerta da FMV ha voluto mettere a fuoco il ruolo della formazione in famiglia, a scuola e nel lavoro. Ci sembra infatti che le character skills si possano coltivare sempre, sia nelle relazioni di stampo gratuito quali sono quelle familiari e amicali, sia negli ambienti scolastici e negli ambienti professionali.

Consideriamo che sia imprescindibile volgere l’attenzione sull’educare ed educarsi all’inclusione e alla parità di genere mediante programmi di formazione che permettano ai giovani di sperimentare le risorse interiori e la capacità di progetto, insieme al rispetto per la persona.

Per questo motivo ci è parso utile proporre buone pratiche di formazione mediante il gioco e la creazione di “palestre relazionali” che stimolino, nel fare, la conoscenza delle differenze e la valorizzazione di sé in rapporto con l’altro e dell’altro in rapporto con sé.

Speriamo che questo Quaderno possa essere un piccolo contributo significativo e un segno di speranza, pur nella consapevolezza che i dati richiedono azioni educative ampie che coinvolgono tutte le parti sociali.

Autore

  • Presidente della Fondazione Marco Vigorelli dal 2013. PhD in Filosofia e PhD in Teologia, ha studiato a Milano, Roma e Oxford. Insegna Teologia sistematica presso la Pontificia Università della Santa Croce (Roma). Il suo principale campo di ricerca è il rapporto tra discorso filosofico e scienza teologica, nella tarda antichità come nella società postmoderna. Nel dedicarsi al suo lavoro accademico, si è preoccupata di promuovere il dialogo tra le discipline e svariati progetti a livello locale e internazionale in risposta alle povertà educative. Da suo padre ha ereditato una particolare attenzione per la formazione professionale dei giovani e i rapporti tra accademia e mondo del lavoro.