Introduzione
1. Gestire la diversità in azienda: una necessità condivisa? L’attenzione nei confronti della pluralità della forza lavoro è nata negli Stati Uniti alla fine degli…
a cura di Adele Mapelli
“La conciliazione famiglia-lavoro come leva per la Diversity Equity e Inclusion” è un Quaderno che propone una prospettiva nuova al tema della DE&I in azienda a partire dalla centralità della conciliazione famiglia-lavoro.
Viene ripercorso il passaggio dal Diversity Management alla Diversity, Equity & Inclusion, a partire da un cambio lessicale nel quale gli strumenti di conciliazione vengono analizzati come veicoli e leve per la creazione di ambienti aziendali inclusivi, in grado di dare una risposta concreta al bisogno di integrazione e armonizzazione dell’identità lavorativa e di quella personale e familiare dei lavoratori e delle lavoratrici.
Nella parte delle Riflessioni si propongono quattro condizioni necessarie per creare inclusione, di cui due ascrivibili ad un piano politico, due afferenti all’ambito aziendale. Le prime due prendono in esame la disponibilità di servizi, preferibilmente pubblici, che supportino la work life integration e la necessità che le strategie e le pratiche di conciliazione siano in grado di adattarsi alle diverse esigenze e caratteristiche dei soggetti che operano all’interno delle organizzazioni, tenendo conto delle loro specificità (genere, età, situazione familiare, appartenenza etnica, condizione contrattuale…), così come alle diverse fasi di vita. Le altre due fanno emergere come un’organizzazione pubblica o privata, per promuovere benessere e inclusione, debba integrarli negli obiettivi di business e considerarli come le fondamenta dei sistemi di gestione delle persone; in tal senso le organizzazioni inclusive si rivelano quelle in cui la cultura connette ogni lavoratore all’organizzazione e ne incoraggia la collaborazione, sostenendo sia il senso di appartenenza e di coinvolgimento alla vita organizzativa che la sua unicità.
Nella parte delle Esperienze si analizzano voci di aziende, mondo della consulenza e accademia. Si parla di Certificazione della Parità di Genere, genitorialità, con un focus particolare sui neo-papà, strumenti di cittadinanza attiva, formazione specialistica nell’ottica di una visione sistemica e di una visione organizzativa.
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a cura di Adele Mapelli
“La conciliazione famiglia-lavoro come leva per la Diversity Equity e Inclusion” è un Quaderno che propone una prospettiva nuova al tema della DE&I in azienda a partire dalla centralità della conciliazione famiglia-lavoro.
Viene ripercorso il passaggio dal Diversity Management alla Diversity, Equity & Inclusion, a partire da un cambio lessicale nel quale gli strumenti di conciliazione vengono analizzati come veicoli e leve per la creazione di ambienti aziendali inclusivi, in grado di dare una risposta concreta al bisogno di integrazione e armonizzazione dell’identità lavorativa e di quella personale e familiare dei lavoratori e delle lavoratrici.
Nella parte delle Riflessioni si propongono quattro condizioni necessarie per creare inclusione, di cui due ascrivibili ad un piano politico, due afferenti all’ambito aziendale. Le prime due prendono in esame la disponibilità di servizi, preferibilmente pubblici, che supportino la work life integration e la necessità che le strategie e le pratiche di conciliazione siano in grado di adattarsi alle diverse esigenze e caratteristiche dei soggetti che operano all’interno delle organizzazioni, tenendo conto delle loro specificità (genere, età, situazione familiare, appartenenza etnica, condizione contrattuale…), così come alle diverse fasi di vita. Le altre due fanno emergere come un’organizzazione pubblica o privata, per promuovere benessere e inclusione, debba integrarli negli obiettivi di business e considerarli come le fondamenta dei sistemi di gestione delle persone; in tal senso le organizzazioni inclusive si rivelano quelle in cui la cultura connette ogni lavoratore all’organizzazione e ne incoraggia la collaborazione, sostenendo sia il senso di appartenenza e di coinvolgimento alla vita organizzativa che la sua unicità.
Nella parte delle Esperienze si analizzano voci di aziende, mondo della consulenza e accademia. Si parla di Certificazione della Parità di Genere, genitorialità, con un focus particolare sui neo-papà, strumenti di cittadinanza attiva, formazione specialistica nell’ottica di una visione sistemica e di una visione organizzativa.
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1. Gestire la diversità in azienda: una necessità condivisa? L’attenzione nei confronti della pluralità della forza lavoro è nata negli Stati Uniti alla fine degli…
a cura di Adele Mapelli
“La conciliazione famiglia-lavoro come leva per la Diversity Equity e Inclusion” è un Quaderno che propone una prospettiva nuova al tema della DE&I in azienda a partire dalla centralità della conciliazione famiglia-lavoro.
Viene ripercorso il passaggio dal Diversity Management alla Diversity, Equity & Inclusion, a partire da un cambio lessicale nel quale gli strumenti di conciliazione vengono analizzati come veicoli e leve per la creazione di ambienti aziendali inclusivi, in grado di dare una risposta concreta al bisogno di integrazione e armonizzazione dell’identità lavorativa e di quella personale e familiare dei lavoratori e delle lavoratrici.
Nella parte delle Riflessioni si propongono quattro condizioni necessarie per creare inclusione, di cui due ascrivibili ad un piano politico, due afferenti all’ambito aziendale. Le prime due prendono in esame la disponibilità di servizi, preferibilmente pubblici, che supportino la work life integration e la necessità che le strategie e le pratiche di conciliazione siano in grado di adattarsi alle diverse esigenze e caratteristiche dei soggetti che operano all’interno delle organizzazioni, tenendo conto delle loro specificità (genere, età, situazione familiare, appartenenza etnica, condizione contrattuale…), così come alle diverse fasi di vita. Le altre due fanno emergere come un’organizzazione pubblica o privata, per promuovere benessere e inclusione, debba integrarli negli obiettivi di business e considerarli come le fondamenta dei sistemi di gestione delle persone; in tal senso le organizzazioni inclusive si rivelano quelle in cui la cultura connette ogni lavoratore all’organizzazione e ne incoraggia la collaborazione, sostenendo sia il senso di appartenenza e di coinvolgimento alla vita organizzativa che la sua unicità.
Nella parte delle Esperienze si analizzano voci di aziende, mondo della consulenza e accademia. Si parla di Certificazione della Parità di Genere, genitorialità, con un focus particolare sui neo-papà, strumenti di cittadinanza attiva, formazione specialistica nell’ottica di una visione sistemica e di una visione organizzativa.
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1. Per una nuova definizione di conciliazione Con il termine “conciliazione” dei tempi di vita con i tempi di lavoro si intende l’investimento di risorse…
a cura di Adele Mapelli
“La conciliazione famiglia-lavoro come leva per la Diversity Equity e Inclusion” è un Quaderno che propone una prospettiva nuova al tema della DE&I in azienda a partire dalla centralità della conciliazione famiglia-lavoro.
Viene ripercorso il passaggio dal Diversity Management alla Diversity, Equity & Inclusion, a partire da un cambio lessicale nel quale gli strumenti di conciliazione vengono analizzati come veicoli e leve per la creazione di ambienti aziendali inclusivi, in grado di dare una risposta concreta al bisogno di integrazione e armonizzazione dell’identità lavorativa e di quella personale e familiare dei lavoratori e delle lavoratrici.
Nella parte delle Riflessioni si propongono quattro condizioni necessarie per creare inclusione, di cui due ascrivibili ad un piano politico, due afferenti all’ambito aziendale. Le prime due prendono in esame la disponibilità di servizi, preferibilmente pubblici, che supportino la work life integration e la necessità che le strategie e le pratiche di conciliazione siano in grado di adattarsi alle diverse esigenze e caratteristiche dei soggetti che operano all’interno delle organizzazioni, tenendo conto delle loro specificità (genere, età, situazione familiare, appartenenza etnica, condizione contrattuale…), così come alle diverse fasi di vita. Le altre due fanno emergere come un’organizzazione pubblica o privata, per promuovere benessere e inclusione, debba integrarli negli obiettivi di business e considerarli come le fondamenta dei sistemi di gestione delle persone; in tal senso le organizzazioni inclusive si rivelano quelle in cui la cultura connette ogni lavoratore all’organizzazione e ne incoraggia la collaborazione, sostenendo sia il senso di appartenenza e di coinvolgimento alla vita organizzativa che la sua unicità.
Nella parte delle Esperienze si analizzano voci di aziende, mondo della consulenza e accademia. Si parla di Certificazione della Parità di Genere, genitorialità, con un focus particolare sui neo-papà, strumenti di cittadinanza attiva, formazione specialistica nell’ottica di una visione sistemica e di una visione organizzativa.
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La crescente attenzione emersa nel corso degli ultimi decenni nel dibattito pubblico, così come negli studi organizzativi nei confronti della “conciliazione vita-lavoro”, può essere letta…
a cura di Adele Mapelli
“La conciliazione famiglia-lavoro come leva per la Diversity Equity e Inclusion” è un Quaderno che propone una prospettiva nuova al tema della DE&I in azienda a partire dalla centralità della conciliazione famiglia-lavoro.
Viene ripercorso il passaggio dal Diversity Management alla Diversity, Equity & Inclusion, a partire da un cambio lessicale nel quale gli strumenti di conciliazione vengono analizzati come veicoli e leve per la creazione di ambienti aziendali inclusivi, in grado di dare una risposta concreta al bisogno di integrazione e armonizzazione dell’identità lavorativa e di quella personale e familiare dei lavoratori e delle lavoratrici.
Nella parte delle Riflessioni si propongono quattro condizioni necessarie per creare inclusione, di cui due ascrivibili ad un piano politico, due afferenti all’ambito aziendale. Le prime due prendono in esame la disponibilità di servizi, preferibilmente pubblici, che supportino la work life integration e la necessità che le strategie e le pratiche di conciliazione siano in grado di adattarsi alle diverse esigenze e caratteristiche dei soggetti che operano all’interno delle organizzazioni, tenendo conto delle loro specificità (genere, età, situazione familiare, appartenenza etnica, condizione contrattuale…), così come alle diverse fasi di vita. Le altre due fanno emergere come un’organizzazione pubblica o privata, per promuovere benessere e inclusione, debba integrarli negli obiettivi di business e considerarli come le fondamenta dei sistemi di gestione delle persone; in tal senso le organizzazioni inclusive si rivelano quelle in cui la cultura connette ogni lavoratore all’organizzazione e ne incoraggia la collaborazione, sostenendo sia il senso di appartenenza e di coinvolgimento alla vita organizzativa che la sua unicità.
Nella parte delle Esperienze si analizzano voci di aziende, mondo della consulenza e accademia. Si parla di Certificazione della Parità di Genere, genitorialità, con un focus particolare sui neo-papà, strumenti di cittadinanza attiva, formazione specialistica nell’ottica di una visione sistemica e di una visione organizzativa.
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1. Introduzione La scelta di focalizzarsi sul benessere lavorativo attraverso politiche volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita con i tempi di lavoro…
a cura di Adele Mapelli
“La conciliazione famiglia-lavoro come leva per la Diversity Equity e Inclusion” è un Quaderno che propone una prospettiva nuova al tema della DE&I in azienda a partire dalla centralità della conciliazione famiglia-lavoro.
Viene ripercorso il passaggio dal Diversity Management alla Diversity, Equity & Inclusion, a partire da un cambio lessicale nel quale gli strumenti di conciliazione vengono analizzati come veicoli e leve per la creazione di ambienti aziendali inclusivi, in grado di dare una risposta concreta al bisogno di integrazione e armonizzazione dell’identità lavorativa e di quella personale e familiare dei lavoratori e delle lavoratrici.
Nella parte delle Riflessioni si propongono quattro condizioni necessarie per creare inclusione, di cui due ascrivibili ad un piano politico, due afferenti all’ambito aziendale. Le prime due prendono in esame la disponibilità di servizi, preferibilmente pubblici, che supportino la work life integration e la necessità che le strategie e le pratiche di conciliazione siano in grado di adattarsi alle diverse esigenze e caratteristiche dei soggetti che operano all’interno delle organizzazioni, tenendo conto delle loro specificità (genere, età, situazione familiare, appartenenza etnica, condizione contrattuale…), così come alle diverse fasi di vita. Le altre due fanno emergere come un’organizzazione pubblica o privata, per promuovere benessere e inclusione, debba integrarli negli obiettivi di business e considerarli come le fondamenta dei sistemi di gestione delle persone; in tal senso le organizzazioni inclusive si rivelano quelle in cui la cultura connette ogni lavoratore all’organizzazione e ne incoraggia la collaborazione, sostenendo sia il senso di appartenenza e di coinvolgimento alla vita organizzativa che la sua unicità.
Nella parte delle Esperienze si analizzano voci di aziende, mondo della consulenza e accademia. Si parla di Certificazione della Parità di Genere, genitorialità, con un focus particolare sui neo-papà, strumenti di cittadinanza attiva, formazione specialistica nell’ottica di una visione sistemica e di una visione organizzativa.
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«Patente, libretto e assicurazione. Concilia?»[1] così recita Gigi Proietti nei panni dell’indimenticabile Mandrake. Nel film, il malcapitato, finito nelle grinfie del vigile truffaldino, concilia, ovvero…
a cura di Adele Mapelli
“La conciliazione famiglia-lavoro come leva per la Diversity Equity e Inclusion” è un Quaderno che propone una prospettiva nuova al tema della DE&I in azienda a partire dalla centralità della conciliazione famiglia-lavoro.
Viene ripercorso il passaggio dal Diversity Management alla Diversity, Equity & Inclusion, a partire da un cambio lessicale nel quale gli strumenti di conciliazione vengono analizzati come veicoli e leve per la creazione di ambienti aziendali inclusivi, in grado di dare una risposta concreta al bisogno di integrazione e armonizzazione dell’identità lavorativa e di quella personale e familiare dei lavoratori e delle lavoratrici.
Nella parte delle Riflessioni si propongono quattro condizioni necessarie per creare inclusione, di cui due ascrivibili ad un piano politico, due afferenti all’ambito aziendale. Le prime due prendono in esame la disponibilità di servizi, preferibilmente pubblici, che supportino la work life integration e la necessità che le strategie e le pratiche di conciliazione siano in grado di adattarsi alle diverse esigenze e caratteristiche dei soggetti che operano all’interno delle organizzazioni, tenendo conto delle loro specificità (genere, età, situazione familiare, appartenenza etnica, condizione contrattuale…), così come alle diverse fasi di vita. Le altre due fanno emergere come un’organizzazione pubblica o privata, per promuovere benessere e inclusione, debba integrarli negli obiettivi di business e considerarli come le fondamenta dei sistemi di gestione delle persone; in tal senso le organizzazioni inclusive si rivelano quelle in cui la cultura connette ogni lavoratore all’organizzazione e ne incoraggia la collaborazione, sostenendo sia il senso di appartenenza e di coinvolgimento alla vita organizzativa che la sua unicità.
Nella parte delle Esperienze si analizzano voci di aziende, mondo della consulenza e accademia. Si parla di Certificazione della Parità di Genere, genitorialità, con un focus particolare sui neo-papà, strumenti di cittadinanza attiva, formazione specialistica nell’ottica di una visione sistemica e di una visione organizzativa.
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Intervista a Sara Callegari a cura di Adele Mapelli Ci parli di Engie e del suo legame con le attività in ambito di DE&I? Engie…
a cura di Adele Mapelli
“La conciliazione famiglia-lavoro come leva per la Diversity Equity e Inclusion” è un Quaderno che propone una prospettiva nuova al tema della DE&I in azienda a partire dalla centralità della conciliazione famiglia-lavoro.
Viene ripercorso il passaggio dal Diversity Management alla Diversity, Equity & Inclusion, a partire da un cambio lessicale nel quale gli strumenti di conciliazione vengono analizzati come veicoli e leve per la creazione di ambienti aziendali inclusivi, in grado di dare una risposta concreta al bisogno di integrazione e armonizzazione dell’identità lavorativa e di quella personale e familiare dei lavoratori e delle lavoratrici.
Nella parte delle Riflessioni si propongono quattro condizioni necessarie per creare inclusione, di cui due ascrivibili ad un piano politico, due afferenti all’ambito aziendale. Le prime due prendono in esame la disponibilità di servizi, preferibilmente pubblici, che supportino la work life integration e la necessità che le strategie e le pratiche di conciliazione siano in grado di adattarsi alle diverse esigenze e caratteristiche dei soggetti che operano all’interno delle organizzazioni, tenendo conto delle loro specificità (genere, età, situazione familiare, appartenenza etnica, condizione contrattuale…), così come alle diverse fasi di vita. Le altre due fanno emergere come un’organizzazione pubblica o privata, per promuovere benessere e inclusione, debba integrarli negli obiettivi di business e considerarli come le fondamenta dei sistemi di gestione delle persone; in tal senso le organizzazioni inclusive si rivelano quelle in cui la cultura connette ogni lavoratore all’organizzazione e ne incoraggia la collaborazione, sostenendo sia il senso di appartenenza e di coinvolgimento alla vita organizzativa che la sua unicità.
Nella parte delle Esperienze si analizzano voci di aziende, mondo della consulenza e accademia. Si parla di Certificazione della Parità di Genere, genitorialità, con un focus particolare sui neo-papà, strumenti di cittadinanza attiva, formazione specialistica nell’ottica di una visione sistemica e di una visione organizzativa.
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Intervista a Francesca Sagramora a cura di Sonia Vazzano Qual è contributo di P&G nel creare un ambiente di lavoro in cui ciascun individuo possa sentirsi…
a cura di Adele Mapelli
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Viene ripercorso il passaggio dal Diversity Management alla Diversity, Equity & Inclusion, a partire da un cambio lessicale nel quale gli strumenti di conciliazione vengono analizzati come veicoli e leve per la creazione di ambienti aziendali inclusivi, in grado di dare una risposta concreta al bisogno di integrazione e armonizzazione dell’identità lavorativa e di quella personale e familiare dei lavoratori e delle lavoratrici.
Nella parte delle Riflessioni si propongono quattro condizioni necessarie per creare inclusione, di cui due ascrivibili ad un piano politico, due afferenti all’ambito aziendale. Le prime due prendono in esame la disponibilità di servizi, preferibilmente pubblici, che supportino la work life integration e la necessità che le strategie e le pratiche di conciliazione siano in grado di adattarsi alle diverse esigenze e caratteristiche dei soggetti che operano all’interno delle organizzazioni, tenendo conto delle loro specificità (genere, età, situazione familiare, appartenenza etnica, condizione contrattuale…), così come alle diverse fasi di vita. Le altre due fanno emergere come un’organizzazione pubblica o privata, per promuovere benessere e inclusione, debba integrarli negli obiettivi di business e considerarli come le fondamenta dei sistemi di gestione delle persone; in tal senso le organizzazioni inclusive si rivelano quelle in cui la cultura connette ogni lavoratore all’organizzazione e ne incoraggia la collaborazione, sostenendo sia il senso di appartenenza e di coinvolgimento alla vita organizzativa che la sua unicità.
Nella parte delle Esperienze si analizzano voci di aziende, mondo della consulenza e accademia. Si parla di Certificazione della Parità di Genere, genitorialità, con un focus particolare sui neo-papà, strumenti di cittadinanza attiva, formazione specialistica nell’ottica di una visione sistemica e di una visione organizzativa.
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Intervista a Shata Diallo a cura di Sonia Vazzano DE&I in azienda. Oggi sembra sempre di più una moda: in che modo è possibile, secondo…
a cura di Adele Mapelli
“La conciliazione famiglia-lavoro come leva per la Diversity Equity e Inclusion” è un Quaderno che propone una prospettiva nuova al tema della DE&I in azienda a partire dalla centralità della conciliazione famiglia-lavoro.
Viene ripercorso il passaggio dal Diversity Management alla Diversity, Equity & Inclusion, a partire da un cambio lessicale nel quale gli strumenti di conciliazione vengono analizzati come veicoli e leve per la creazione di ambienti aziendali inclusivi, in grado di dare una risposta concreta al bisogno di integrazione e armonizzazione dell’identità lavorativa e di quella personale e familiare dei lavoratori e delle lavoratrici.
Nella parte delle Riflessioni si propongono quattro condizioni necessarie per creare inclusione, di cui due ascrivibili ad un piano politico, due afferenti all’ambito aziendale. Le prime due prendono in esame la disponibilità di servizi, preferibilmente pubblici, che supportino la work life integration e la necessità che le strategie e le pratiche di conciliazione siano in grado di adattarsi alle diverse esigenze e caratteristiche dei soggetti che operano all’interno delle organizzazioni, tenendo conto delle loro specificità (genere, età, situazione familiare, appartenenza etnica, condizione contrattuale…), così come alle diverse fasi di vita. Le altre due fanno emergere come un’organizzazione pubblica o privata, per promuovere benessere e inclusione, debba integrarli negli obiettivi di business e considerarli come le fondamenta dei sistemi di gestione delle persone; in tal senso le organizzazioni inclusive si rivelano quelle in cui la cultura connette ogni lavoratore all’organizzazione e ne incoraggia la collaborazione, sostenendo sia il senso di appartenenza e di coinvolgimento alla vita organizzativa che la sua unicità.
Nella parte delle Esperienze si analizzano voci di aziende, mondo della consulenza e accademia. Si parla di Certificazione della Parità di Genere, genitorialità, con un focus particolare sui neo-papà, strumenti di cittadinanza attiva, formazione specialistica nell’ottica di una visione sistemica e di una visione organizzativa.
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Intervista a Mariarosaria Izzo a cura di Sonia Vazzano Da diversi anni ti occupi di DE&I da differenti prospettive (psicologia, coaching, accademia…). Che idea ti…