Intervista a Maria Elena Manzini e Cristina Rossetti. A cura di Sonia Vazzano.
Perché avete deciso di portare avanti il Progetto di welfare aziendale “NoixNoi”?
In Cirfood crediamo che il vero segreto per crescere sia prendersi cura delle persone e dare loro valore, dedicandosi al loro benessere sia lavorativo che individuale. Siamo convinti che la generazione di fiducia e forte senso di appartenenza, arricchendo responsabilità e consapevolezze personali, favorisca la cooperazione e lo sviluppo dell’impresa.
Per queste motivazioni è nato il progetto di Welfare NoixNoi volto a dare una cornice e a valorizzare tutte le opportunità, azioni e iniziative attuate da CIRFOOD per creare un ambiente di lavoro sano e armonico, rispondere ai bisogni delle nostre persone e quindi permettere di esprimere al meglio le loro potenzialità.
Come avete individuato le misure offerte?
È stata effettuata un’indagine dei fabbisogni dei dipendenti e tramite anche l’interpretazione di dati già in nostro possesso, abbiamo incrociato il tutto con una ricognizione dei servizi di welfare in essere all’interno e all’esterno dell’organizzazione. Sono poi stati organizzati dei focus group e delle interviste con i responsabili di funzione per individuare meglio opportunità e criticità.
Questo ci ha permesso di mettere a sistema le molteplici iniziative che già l’impresa aveva promosso, nel corso degli anni per i propri dipendenti e di individuare nuove proposte, con l’obiettivo di ascoltare sempre le persone, migliorare le condizioni lavorative e creare opportunità di crescita sia professionale che personale.
Il piano agisce su diverse aree tematiche:
- conciliazione vita-lavoro, con sostegno alla genitorialità e al work-life balance, attraverso la flessibilità oraria, permessi e aspettative aggiuntivi agevolati rispetto alla normativa;
- salute e benessere, con il supporto di un servizio di consulenza dedicato ai dipendenti per conoscere e usufruire delle prestazioni sanitarie messe a disposizione dai Fondi di Assistenza Sanitaria e con l’obiettivo di offrire maggiori opportunità per la tutela della loro salute e di quella dei propri famigliari;
- sostegno al reddito, mediante l’erogazione a favore dei dipendenti soci di prestiti personali e di anticipi del TFR a condizioni agevolate;
- servizi, attraverso benefits, convenzioni commerciali e iniziative socio-culturali destinate maggiormente ai dipendenti soci.
Queste misure sono inserite all’interno della contrattazione aziendale o in direttive unilaterali del management? Avete un sistema istituzionale di informazione e consultazione delle rappresentanze dei lavoratori?
Molte misure di welfare aziendale dipendono da atti unilaterali dell’azienda, quali ad esempio i servizi di sostegno al reddito, le iniziative culturali e di svago, i servizi commerciali in convenzione, il pasto gratuito per i dipendenti, il buono di Natale. Il supporto su tutte le aree di intervento del piano di welfare viene offerto attraverso lo sportello sociale, un numero verde dedicato a fornire informazioni necessarie e a gestire le richieste.
Lo sportello sociale gestisce anche gli strumenti di flessibilità per conciliare i tempi di lavoro e di vita personale, tra questi i permessi introdotti dalla contrattazione aziendale territoriale, che sono stati estesi dal piano di welfare aziendale a tutto il territorio nazionale.
Un regolamento aziendale definisce e illustra ogni area di intervento, la tipologia delle azioni messe a disposizione e le modalità di fruizione. Prima della sua pubblicazione le iniziative presenti nel regolamento del piano di welfare sono state presentate alle organizzazioni sindacali, ma non è presente, su questo tema, un sistema istituzionale di informazione e consultazione delle rappresentanze dei lavoratori, che comunque, in quanto soci, sono coinvolti nelle fasi di progettazione.
Il contratto aziendale dei dipendenti è collegato a un tipo di contrattualistica a livello nazionale?
Dal 2018 Cirfood applica il CCNL “Pubblici Esercizi, Ristorazione Collettiva e Commerciale e Turismo” sottoscritto l’8 febbraio 2018. A livello aziendale sono presenti due accordi integrativi territoriali.
Quali sono le misure previste dalla contrattazione sulla “Conciliazione vita-lavoro”?
Nei contratti integrativi territoriali sono previsti permessi retribuiti per visite mediche specialistiche: fino a 5 ore lavorative all’anno in più rispetto alle ordinarie ore di permesso previsto da contratto nazionale. Con l’avvio del progetto NoixNoi, questi permessi previsti dai contratti integrativi territoriali, che interessavano solo due province, sono stati estesi a tutta la popolazione aziendale dell’intero territorio nazionale.
Avete individuato anche un’area di “Sostegno al reddito”. Quali sono le misure previste?
A favore dei soci lavoratori con tre anni di anzianità aziendale, è prevista la concessione di prestiti, fino a due volte nell’arco della vita professionale, per finanziare spese personali non documentate (fino a un massimo 2.000 euro), oppure per le stesse motivazioni per le quali è possibile richiedere l’anticipazione del TFR (fino a un massimo di 7.000 euro, da riproporzionare in relazione allo specifico orario contrattuale).
I soci lavoratori, sempre con tre anni di anzianità lavorativa, possono richiedere l’anticipo del 70% del Trattamento di Fine Rapporto, fino a due volte nell’arco della vita lavorativa, con causali aggiuntive a quelle di legge: interventi edilizi e di restauro per la prima casa di proprietà, estinzione del mutuo, spese sanitarie non certificate dall’USL, acquisto dell’auto, spese funerarie, corsi di studio, aspettative non retribuite.
Nell’area “Salute e benessere” sono presenti diversi servizi. Quali sono e come si legano alla contrattualistica dei dipendenti?
Versando mensilmente i contributi, garantiamo l’accesso ai Fondi di Assistenza Sanitaria Integrativa, nel rispetto del CCNL di settore. Grazie a ciò, infatti, i lavoratori possono ottenere notevoli vantaggi economici, come il rimborso dei ticket sanitari, e usufruire di prestazioni specialistiche gratuite o scontate presso strutture convenzionate.
Tali Fondi, però, non prevedono l’estensione delle garanzie sanitarie al nucleo famigliare del dipendente, perciò è stata sottoscritta una ulteriore convenzione con Mutua Nuova Sanità, altra Cassa di Assistenza Sanitaria, alla quale il dipendente interessato può aderire volontariamente, a condizioni di favore, permettendo anche ai propri familiari un’assistenza sanitaria integrativa. Per promuovere e illustrare tutti i servizi offerti dai fondi, spesso sconosciuti e di conseguenza non utilizzati, è a disposizione un servizio di consulenza gratuita, tramite lo Sportello Sociale, che fornisce ai lavoratori informazioni e supporto su tutte le opportunità.
La Cooperativa riserva infine un contributo aziendale per finanziare la cura e la ricerca scientifica per malattie rare.
Nell’area “Servizi”, Cirfood offre una serie di agevolazioni e servizi sia ai soci che ai dipendenti. Quali sono i più rilevanti?
Innanzitutto il pasto gratuito per tutti i dipendenti, senza applicare alcuna trattenuta, per le giornate di effettiva prestazione lavorativa.
Tutti i soci beneficiano anche di uno sconto sulle consumazioni presso i locali commerciali del Gruppo Cirfood, sia per sé stessi che per il proprio nucleo famigliare.
È attiva, inoltre, una piattaforma convenzioni per l’acquisto di beni e servizi a prezzi agevolati e scontati.
Tutti gli anni, poi, i dipendenti vengono omaggiati di un regalo di Natale attraverso un buono da spendere presso i punti vendita convenzionati oppure online. Il valore del buono varia tra soci dipendenti e dipendenti non soci.
Infine vengono organizzate iniziative ricreative e culturali dedicate ai soci e ai loro famigliari.
Quanti dipendenti hanno usufruito, dal 2015 ad oggi, di questi servizi? Avete avuto delle difficoltà nel diffondere/erogare tali misure?
I dipendenti ne hanno usufruito in misura diversa a seconda del servizio.
Alcuni servizi si rivolgono al 100% della popolazione aziendale o dei soci, altri sono a richiesta sulla base dei bisogni personali (ad esempio le richieste di sostegno al reddito). Dal 2015 ad oggi proprio per il sostegno al reddito abbiamo dato seguito a 938 richieste per un totale di oltre 4 milioni e mezzo di euro.
Per quanto concerne le difficoltà sono legate ad aspetti di comunicazione e informazione: non è semplice, infatti, raggiungere e informare allo stesso modo 12.000 persone.
Non è inoltre semplice valorizzare azioni che spesso vengono date per scontate, in virtù del fatto che i nostri dipendenti e soci ne usufruiscono da tanti anni, in diversi casi ancor prima dell’introduzione del “NoixNoi”.
Avete avuto modo di analizzare l’impatto di queste misure di welfare sui risultati economici?
Stabilire quanto i piani di welfare impattino sui risultati economici dell’impresa è un obiettivo molto ambizioso.
Nel 2018 abbiamo partecipato al laboratorio di Ricerca “Welfare Benefit Return” (“WBR-Lab”) promosso dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca in collaborazione con Valore Welfare. Questo progetto ha rappresentato un percorso innovativo nel panorama delle attività di studio e di ricerca sul welfare aziendale, ponendosi l’obiettivo di definire una metodologia per la valutazione dell’impatto derivante dall’adozione di programmi di welfare aziendale.
Sotto la direzione e il coordinamento scientifico di Dario Cavenago ‒ ordinario di Economia aziendale e direttore di Maunimib presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca ‒ l’obiettivo è stato quello di sviluppare una metodologia per la misurazione della “creazione di valore” economico (lato azienda) derivante dall’adozione di programmi di welfare.
Nell’ambito del laboratorio, Cirfood ha analizzato attraverso dei focus group tre aree connesse al welfare aziendale: il benessere aziendale, la performance delle risorse umane e i risultati aziendali. Dai focus group realizzati è emerso che in tutte le dimensioni il welfare aziendale contribuisce, insieme a diversi altri fattori, al miglioramento del clima e del coinvolgimento delle persone nell’impresa, ma incide anche su aspetti organizzativi (come la riduzione del turnover e dell’assenteismo), ed economici (come la produttività e un accrescimento del capitale reputazionale dell’azienda).
In base alla nostra esperienza confermiamo la difficoltà di misurare direttamente gli impatti del welfare sui risultati economici, o meglio, per farlo, nel nostro caso, bisognerebbe incrociare i dati di utilizzo del welfare con le performance economiche struttura per struttura. è un’attività complessa da implementare, ma non escludiamo di farlo in futuro. Abbiamo comunque appurato che agendo direttamente su motivazione e coinvolgimento delle persone, queste lavorano meglio e rendono di più.
Avete già delineato delle linee future di interventi? In che direzione?
Per sviluppare il nostro piano di welfare ed ampliare l’offerta di servizi, abbiamo pensato a nuovi progetti e nuove attività.
Nell’ambito della prevenzione e del benessere psico-fisico, ci vorremmo rivolgere maggiormente alla cura delle persone “fragili”, cercando anche internamente un’adeguata offerta di servizi per caregiver.
Attualmente si sta pensando di implementare ulteriori programmi finalizzati alla prevenzione della salute, attraverso percorsi di diagnosi e screening su malattie oncologiche non previste dagli attuali piani sanitari contrattuali.
Abbiamo inoltre riscontrato l’esigenza di rendere l’ambiente lavorativo maggiormente agile valorizzando le persone per le competenze e l’entusiasmo che possono portare in impresa, e tenendo conto dei carichi di lavoro e cura familiari che possono dover affrontare. Per questo accanto alla flessibilità oraria intendiamo introdurre l’opportunità dello smart working, inteso come strumento che permetta alle persone di gestire meglio la complessità lavorativa e familiare, in ottica di responsabilizzazione rispetto a risultati e obiettivi da conseguire. L’emergenza degli ultimi mesi ha accelerato l’implementazione tecnologica a supporto di questo progetto, spingendo l’impresa a mettere le persone nelle condizioni di lavorare anche da casa.
Verrà inoltre attivato ex novo lo “Sportello Amministrazione del personale” perché possa fornire risposte a dubbi/quesiti inerenti alla busta paga e relative voci quali permessi “ROL”, ex L. 104/1992 e L. 53/2000, assegni famigliari, ecc.
Per attivare la sperimentazione di questi nuovi servizi, con l’obiettivo di sistematizzarli in modo permanente e renderli parte del nostro piano di welfare, abbiamo partecipato all’Avviso Pubblico promosso dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia, denominato “#Conciliamo”, con il quale il Ministero per le pari opportunità e la famiglia mette a disposizione importanti finanziamenti per diverse azioni di welfare.