Introduzione
Cosa abbia introdotto nelle nostre vite ‒ e cosa continuerà a introdurvi ‒ quell’insieme molto articolato di tecnologie che definiamo digitali, trova oggi una sintesi…
a cura di Angelo Giorgetti e Maurizio Parini
“Tecnologie Digitali, intelligenza artificiale e conciliazione famiglia-lavoro” è un Quaderno che cerca di analizzare la correlazione esistente, nel panorama attuale, tra l’intelligenza artificiale e altre eventuali tecnologie digitali e la conciliazione famiglia-lavoro.
Da quali approcci possibili, dal punto di vista metodologico, è possibile partire nell’analisi di questo rapporto? In che modo si possono misurare gli impatti reali dell’intelligenza artificiale sulla famiglia e sul lavoro? Come educare i manager del futuro ad uno sguardo sempre più attento nel mantenere la centralità della persona di fronte ai costanti sviluppi delle macchine intelligenti e del processo di digitalizzazione in corso?
Nella parte delle Riflessioni emerge come la tematica possa essere affrontata sia in un approccio top-down che bottom-up (partendo a scendere da società-istituzioni o a salire da persona-famiglia). Un esempio è come lo smart working trovi nella componente tecnologica il proprio fattore abilitante o quanto emerga centrale il potenziale delle tecnologie digitali, nello specifico quelle di Data Science, nell’identificazione e nella quantificazione dei processi sociali che caratterizzano l’evoluzione, per esempio, quelli relativi alla struttura familiare.
Nella parte delle Esperienze ad ogni vantaggio acquisito grazie alla tecnologia si fa corrispondere sempre il dilemma morale del suo utilizzo: l’ultima parola spetta all’uomo. Si analizza l’impiego dell’intelligenza artificiale nell’ambito del sociale, che necessita sempre più di esperti per affrontare le varie complessità emergenti. Uno spazio del Quaderno è dedicato della “neutralità” della tecnologia, in particolare in relazione alle conseguenze di un suo uso sbagliato o anche solo non adeguatamente curato, come nel contesto dei distanziamenti fisici in periodo di pandemia, che ha portato a situazioni varie di sofferenza.
In qualunque contesto ci si muova e qualunque sia l’obiettivo perseguito, occorre «imparare a cavalcare l’inarrestabile onda distruttrice e creatrice della tecnologia», un invito e una responsabilità nella quale conoscenza, creatività e volontà umane possono dare positiva risposta.
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a cura di Angelo Giorgetti e Maurizio Parini
“Tecnologie Digitali, intelligenza artificiale e conciliazione famiglia-lavoro” è un Quaderno che cerca di analizzare la correlazione esistente, nel panorama attuale, tra l’intelligenza artificiale e altre eventuali tecnologie digitali e la conciliazione famiglia-lavoro.
Da quali approcci possibili, dal punto di vista metodologico, è possibile partire nell’analisi di questo rapporto? In che modo si possono misurare gli impatti reali dell’intelligenza artificiale sulla famiglia e sul lavoro? Come educare i manager del futuro ad uno sguardo sempre più attento nel mantenere la centralità della persona di fronte ai costanti sviluppi delle macchine intelligenti e del processo di digitalizzazione in corso?
Nella parte delle Riflessioni emerge come la tematica possa essere affrontata sia in un approccio top-down che bottom-up (partendo a scendere da società-istituzioni o a salire da persona-famiglia). Un esempio è come lo smart working trovi nella componente tecnologica il proprio fattore abilitante o quanto emerga centrale il potenziale delle tecnologie digitali, nello specifico quelle di Data Science, nell’identificazione e nella quantificazione dei processi sociali che caratterizzano l’evoluzione, per esempio, quelli relativi alla struttura familiare.
Nella parte delle Esperienze ad ogni vantaggio acquisito grazie alla tecnologia si fa corrispondere sempre il dilemma morale del suo utilizzo: l’ultima parola spetta all’uomo. Si analizza l’impiego dell’intelligenza artificiale nell’ambito del sociale, che necessita sempre più di esperti per affrontare le varie complessità emergenti. Uno spazio del Quaderno è dedicato della “neutralità” della tecnologia, in particolare in relazione alle conseguenze di un suo uso sbagliato o anche solo non adeguatamente curato, come nel contesto dei distanziamenti fisici in periodo di pandemia, che ha portato a situazioni varie di sofferenza.
In qualunque contesto ci si muova e qualunque sia l’obiettivo perseguito, occorre «imparare a cavalcare l’inarrestabile onda distruttrice e creatrice della tecnologia», un invito e una responsabilità nella quale conoscenza, creatività e volontà umane possono dare positiva risposta.
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Cosa abbia introdotto nelle nostre vite ‒ e cosa continuerà a introdurvi ‒ quell’insieme molto articolato di tecnologie che definiamo digitali, trova oggi una sintesi…
a cura di Angelo Giorgetti e Maurizio Parini
“Tecnologie Digitali, intelligenza artificiale e conciliazione famiglia-lavoro” è un Quaderno che cerca di analizzare la correlazione esistente, nel panorama attuale, tra l’intelligenza artificiale e altre eventuali tecnologie digitali e la conciliazione famiglia-lavoro.
Da quali approcci possibili, dal punto di vista metodologico, è possibile partire nell’analisi di questo rapporto? In che modo si possono misurare gli impatti reali dell’intelligenza artificiale sulla famiglia e sul lavoro? Come educare i manager del futuro ad uno sguardo sempre più attento nel mantenere la centralità della persona di fronte ai costanti sviluppi delle macchine intelligenti e del processo di digitalizzazione in corso?
Nella parte delle Riflessioni emerge come la tematica possa essere affrontata sia in un approccio top-down che bottom-up (partendo a scendere da società-istituzioni o a salire da persona-famiglia). Un esempio è come lo smart working trovi nella componente tecnologica il proprio fattore abilitante o quanto emerga centrale il potenziale delle tecnologie digitali, nello specifico quelle di Data Science, nell’identificazione e nella quantificazione dei processi sociali che caratterizzano l’evoluzione, per esempio, quelli relativi alla struttura familiare.
Nella parte delle Esperienze ad ogni vantaggio acquisito grazie alla tecnologia si fa corrispondere sempre il dilemma morale del suo utilizzo: l’ultima parola spetta all’uomo. Si analizza l’impiego dell’intelligenza artificiale nell’ambito del sociale, che necessita sempre più di esperti per affrontare le varie complessità emergenti. Uno spazio del Quaderno è dedicato della “neutralità” della tecnologia, in particolare in relazione alle conseguenze di un suo uso sbagliato o anche solo non adeguatamente curato, come nel contesto dei distanziamenti fisici in periodo di pandemia, che ha portato a situazioni varie di sofferenza.
In qualunque contesto ci si muova e qualunque sia l’obiettivo perseguito, occorre «imparare a cavalcare l’inarrestabile onda distruttrice e creatrice della tecnologia», un invito e una responsabilità nella quale conoscenza, creatività e volontà umane possono dare positiva risposta.
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1. Introduzione Nell’arco di una sola generazione di homo sapiens, avvento ed evoluzione delle Tecnologie Digitali hanno innescato cambiamenti, spesso epocali, in quasi ogni aspetto…
a cura di Angelo Giorgetti e Maurizio Parini
“Tecnologie Digitali, intelligenza artificiale e conciliazione famiglia-lavoro” è un Quaderno che cerca di analizzare la correlazione esistente, nel panorama attuale, tra l’intelligenza artificiale e altre eventuali tecnologie digitali e la conciliazione famiglia-lavoro.
Da quali approcci possibili, dal punto di vista metodologico, è possibile partire nell’analisi di questo rapporto? In che modo si possono misurare gli impatti reali dell’intelligenza artificiale sulla famiglia e sul lavoro? Come educare i manager del futuro ad uno sguardo sempre più attento nel mantenere la centralità della persona di fronte ai costanti sviluppi delle macchine intelligenti e del processo di digitalizzazione in corso?
Nella parte delle Riflessioni emerge come la tematica possa essere affrontata sia in un approccio top-down che bottom-up (partendo a scendere da società-istituzioni o a salire da persona-famiglia). Un esempio è come lo smart working trovi nella componente tecnologica il proprio fattore abilitante o quanto emerga centrale il potenziale delle tecnologie digitali, nello specifico quelle di Data Science, nell’identificazione e nella quantificazione dei processi sociali che caratterizzano l’evoluzione, per esempio, quelli relativi alla struttura familiare.
Nella parte delle Esperienze ad ogni vantaggio acquisito grazie alla tecnologia si fa corrispondere sempre il dilemma morale del suo utilizzo: l’ultima parola spetta all’uomo. Si analizza l’impiego dell’intelligenza artificiale nell’ambito del sociale, che necessita sempre più di esperti per affrontare le varie complessità emergenti. Uno spazio del Quaderno è dedicato della “neutralità” della tecnologia, in particolare in relazione alle conseguenze di un suo uso sbagliato o anche solo non adeguatamente curato, come nel contesto dei distanziamenti fisici in periodo di pandemia, che ha portato a situazioni varie di sofferenza.
In qualunque contesto ci si muova e qualunque sia l’obiettivo perseguito, occorre «imparare a cavalcare l’inarrestabile onda distruttrice e creatrice della tecnologia», un invito e una responsabilità nella quale conoscenza, creatività e volontà umane possono dare positiva risposta.
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1. Introduzione Si discute molto del cosiddetto “lavoro agile” o “lavoro da remoto”, chi a favore senza alcuna remora, chi contro, sulla base delle argomentazioni…
a cura di Angelo Giorgetti e Maurizio Parini
“Tecnologie Digitali, intelligenza artificiale e conciliazione famiglia-lavoro” è un Quaderno che cerca di analizzare la correlazione esistente, nel panorama attuale, tra l’intelligenza artificiale e altre eventuali tecnologie digitali e la conciliazione famiglia-lavoro.
Da quali approcci possibili, dal punto di vista metodologico, è possibile partire nell’analisi di questo rapporto? In che modo si possono misurare gli impatti reali dell’intelligenza artificiale sulla famiglia e sul lavoro? Come educare i manager del futuro ad uno sguardo sempre più attento nel mantenere la centralità della persona di fronte ai costanti sviluppi delle macchine intelligenti e del processo di digitalizzazione in corso?
Nella parte delle Riflessioni emerge come la tematica possa essere affrontata sia in un approccio top-down che bottom-up (partendo a scendere da società-istituzioni o a salire da persona-famiglia). Un esempio è come lo smart working trovi nella componente tecnologica il proprio fattore abilitante o quanto emerga centrale il potenziale delle tecnologie digitali, nello specifico quelle di Data Science, nell’identificazione e nella quantificazione dei processi sociali che caratterizzano l’evoluzione, per esempio, quelli relativi alla struttura familiare.
Nella parte delle Esperienze ad ogni vantaggio acquisito grazie alla tecnologia si fa corrispondere sempre il dilemma morale del suo utilizzo: l’ultima parola spetta all’uomo. Si analizza l’impiego dell’intelligenza artificiale nell’ambito del sociale, che necessita sempre più di esperti per affrontare le varie complessità emergenti. Uno spazio del Quaderno è dedicato della “neutralità” della tecnologia, in particolare in relazione alle conseguenze di un suo uso sbagliato o anche solo non adeguatamente curato, come nel contesto dei distanziamenti fisici in periodo di pandemia, che ha portato a situazioni varie di sofferenza.
In qualunque contesto ci si muova e qualunque sia l’obiettivo perseguito, occorre «imparare a cavalcare l’inarrestabile onda distruttrice e creatrice della tecnologia», un invito e una responsabilità nella quale conoscenza, creatività e volontà umane possono dare positiva risposta.
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1. Introduzione Questo contributo analizza il declino del tasso di matrimonio e la crescente popolarità delle relazioni alternative al matrimonio, che rappresentano un cambiamento demografico…
a cura di Angelo Giorgetti e Maurizio Parini
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Da quali approcci possibili, dal punto di vista metodologico, è possibile partire nell’analisi di questo rapporto? In che modo si possono misurare gli impatti reali dell’intelligenza artificiale sulla famiglia e sul lavoro? Come educare i manager del futuro ad uno sguardo sempre più attento nel mantenere la centralità della persona di fronte ai costanti sviluppi delle macchine intelligenti e del processo di digitalizzazione in corso?
Nella parte delle Riflessioni emerge come la tematica possa essere affrontata sia in un approccio top-down che bottom-up (partendo a scendere da società-istituzioni o a salire da persona-famiglia). Un esempio è come lo smart working trovi nella componente tecnologica il proprio fattore abilitante o quanto emerga centrale il potenziale delle tecnologie digitali, nello specifico quelle di Data Science, nell’identificazione e nella quantificazione dei processi sociali che caratterizzano l’evoluzione, per esempio, quelli relativi alla struttura familiare.
Nella parte delle Esperienze ad ogni vantaggio acquisito grazie alla tecnologia si fa corrispondere sempre il dilemma morale del suo utilizzo: l’ultima parola spetta all’uomo. Si analizza l’impiego dell’intelligenza artificiale nell’ambito del sociale, che necessita sempre più di esperti per affrontare le varie complessità emergenti. Uno spazio del Quaderno è dedicato della “neutralità” della tecnologia, in particolare in relazione alle conseguenze di un suo uso sbagliato o anche solo non adeguatamente curato, come nel contesto dei distanziamenti fisici in periodo di pandemia, che ha portato a situazioni varie di sofferenza.
In qualunque contesto ci si muova e qualunque sia l’obiettivo perseguito, occorre «imparare a cavalcare l’inarrestabile onda distruttrice e creatrice della tecnologia», un invito e una responsabilità nella quale conoscenza, creatività e volontà umane possono dare positiva risposta.
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Intervista a Michele Grazioli a cura di Melanie Sara Palermo Gli ultimi 30 anni hanno visto un grande sviluppo dell’ICT: Word Wide Web-Internet, Personal Computers,…
a cura di Angelo Giorgetti e Maurizio Parini
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Da quali approcci possibili, dal punto di vista metodologico, è possibile partire nell’analisi di questo rapporto? In che modo si possono misurare gli impatti reali dell’intelligenza artificiale sulla famiglia e sul lavoro? Come educare i manager del futuro ad uno sguardo sempre più attento nel mantenere la centralità della persona di fronte ai costanti sviluppi delle macchine intelligenti e del processo di digitalizzazione in corso?
Nella parte delle Riflessioni emerge come la tematica possa essere affrontata sia in un approccio top-down che bottom-up (partendo a scendere da società-istituzioni o a salire da persona-famiglia). Un esempio è come lo smart working trovi nella componente tecnologica il proprio fattore abilitante o quanto emerga centrale il potenziale delle tecnologie digitali, nello specifico quelle di Data Science, nell’identificazione e nella quantificazione dei processi sociali che caratterizzano l’evoluzione, per esempio, quelli relativi alla struttura familiare.
Nella parte delle Esperienze ad ogni vantaggio acquisito grazie alla tecnologia si fa corrispondere sempre il dilemma morale del suo utilizzo: l’ultima parola spetta all’uomo. Si analizza l’impiego dell’intelligenza artificiale nell’ambito del sociale, che necessita sempre più di esperti per affrontare le varie complessità emergenti. Uno spazio del Quaderno è dedicato della “neutralità” della tecnologia, in particolare in relazione alle conseguenze di un suo uso sbagliato o anche solo non adeguatamente curato, come nel contesto dei distanziamenti fisici in periodo di pandemia, che ha portato a situazioni varie di sofferenza.
In qualunque contesto ci si muova e qualunque sia l’obiettivo perseguito, occorre «imparare a cavalcare l’inarrestabile onda distruttrice e creatrice della tecnologia», un invito e una responsabilità nella quale conoscenza, creatività e volontà umane possono dare positiva risposta.
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Intervista a Francesco Calimeri e Salvatore Ielpa a cura di Sonia Vazzano DLVSystem è uno spin-off dell’Università della Calabria. Come nasce e in che modo…
a cura di Angelo Giorgetti e Maurizio Parini
“Tecnologie Digitali, intelligenza artificiale e conciliazione famiglia-lavoro” è un Quaderno che cerca di analizzare la correlazione esistente, nel panorama attuale, tra l’intelligenza artificiale e altre eventuali tecnologie digitali e la conciliazione famiglia-lavoro.
Da quali approcci possibili, dal punto di vista metodologico, è possibile partire nell’analisi di questo rapporto? In che modo si possono misurare gli impatti reali dell’intelligenza artificiale sulla famiglia e sul lavoro? Come educare i manager del futuro ad uno sguardo sempre più attento nel mantenere la centralità della persona di fronte ai costanti sviluppi delle macchine intelligenti e del processo di digitalizzazione in corso?
Nella parte delle Riflessioni emerge come la tematica possa essere affrontata sia in un approccio top-down che bottom-up (partendo a scendere da società-istituzioni o a salire da persona-famiglia). Un esempio è come lo smart working trovi nella componente tecnologica il proprio fattore abilitante o quanto emerga centrale il potenziale delle tecnologie digitali, nello specifico quelle di Data Science, nell’identificazione e nella quantificazione dei processi sociali che caratterizzano l’evoluzione, per esempio, quelli relativi alla struttura familiare.
Nella parte delle Esperienze ad ogni vantaggio acquisito grazie alla tecnologia si fa corrispondere sempre il dilemma morale del suo utilizzo: l’ultima parola spetta all’uomo. Si analizza l’impiego dell’intelligenza artificiale nell’ambito del sociale, che necessita sempre più di esperti per affrontare le varie complessità emergenti. Uno spazio del Quaderno è dedicato della “neutralità” della tecnologia, in particolare in relazione alle conseguenze di un suo uso sbagliato o anche solo non adeguatamente curato, come nel contesto dei distanziamenti fisici in periodo di pandemia, che ha portato a situazioni varie di sofferenza.
In qualunque contesto ci si muova e qualunque sia l’obiettivo perseguito, occorre «imparare a cavalcare l’inarrestabile onda distruttrice e creatrice della tecnologia», un invito e una responsabilità nella quale conoscenza, creatività e volontà umane possono dare positiva risposta.
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Bisogna avere pazienza verso le irresolutezze del cuore e cercare di amare le domande stesse come stanze chiuse a chiave e come libri che sono…